73º Congresso Scientifico della SOCIETÀ AMERICANA DI MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE (ASRM)
IGENOMIX presenta un nuovo metodo non invasivo per predire la ricettività endometriale tramite la biopsia del liquido endometriale
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Lo studio è stato condotto dal Prof. Carlos Simón e dal primo autore Dr. Felipe Vilella. Qui gli autori considerano l’uso del fluido endometriale anziché le biopsie invasive tradizionali, per una diagnosi non invasiva e conseguentemente indolore della ricettività endometriale e di altre applicazioni come il microbioma.
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Fino ad ora era necessaria una biopsia endometriale per analizzare la ricettività endometriale, tramite l’analisi del trascrittoma dell’endometrio, al fine di personalizzare il trasferimento dell’embrione.
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Questa nuova metodologia amplia la possibilità di sviluppare nuovi esami dell’endometrio usando uno stesso campione e apre la porta alla possibilità di realizzare il trasferimento personalizzato dell’embrione all’interno dello stesso ciclo di prelievo del campione.
San Antonio (Texas, USA), 31 ottobre 2017
L’endometrio è un organo regolato dagli ormoni che non è ricettivo per gli embrioni durante la maggior parte del ciclo mestruale negli esseri umani. La ricettività endometriale si riferisce a un periodo di tempo limitato in cui il tessuto endometriale è in grado di ricevere l’embrione per dare inizio a una gravidanza. La diagnosi della ricettività endometriale viene usata come esame clinico per gestire il fattore endometriale nelle pazienti che hanno avuto fallimenti di impianto.
Fino ad oggi, questa procedura richiedeva l’esecuzione di una biopsia endometriale, una tecnica invasiva e dolorosa che posticipa il trasferimento personalizzato dell’embrione (pET) al ciclo successivo. Lo studio scientifico presentato in occasione del 73º Congresso Scientifico dell’ASRM, che si terrà a San Antonio (Texas, USA), prende in considerazione l’uso del fluido endometriale invece di ricorrere alla tradizionale biopsia dell’endometrio. Questo nuovo tipo di esame consiste nella biopsia del liquido endometriale prelevato con un metodo non invasivo, evitando così di causare dolore o fastidio alla paziente. Questa tecnica consentirà di sviluppare un nuovo approccio non invasivo basato sull’analisi della firma trascrittomica del fluido endometriale.
Nello studio, intitolato La trascrittomica del fluido endometriale come nuovo metodo diagnostico non invasivo della ricettività uterina, sono stati analizzati separatamente dei campioni accoppiati di fluido endometriale e di biopsia endometriale provenienti dalla stessa paziente (n=56). L’esame del fluido endometriale ha prodotto un risultato di sensibilità e specificità del 100% senza falsi positivi o negativi, rispetto al tradizionale ERA (test di ricettività endometriale) utilizzando un campione di biopsia.
Questo studio apre la strada a un nuovo strumento diagnostico meno invasivo e indolore, per aiutare a prevedere la finestra di impianto e personalizzare il trasferimento degli embrioni. Consente inoltre altre applicazioni come il test del microbioma endometriale e l’uso di un singolo campione di biopsia liquida endometriale per eseguire test endometriali multipli in un’unica procedura.